Saluto in occasione della manifestazione di Napoli del 3 luglio 2015 in sostegno della Grecia
Per noi italiani manifestare in sostegno della Grecia, in questo delicatissimo momento della Sua storia, non è solo una questione di solidarietà fra Nazioni, nè può ridursi ad un, pur doveroso, atto di riconoscenza per ciò che Essa ha fatto, costituendo, con la Sua smisurata genialità, gran parte della nostra identità di uomini occidentali.
È ormai evidente che la Grecia sia stata scelta dai grandi potentati economici mondiali come il banco di prova per la strategia globale di impoverimento dei popoli e degli Stati sovrani, per soggiogarli e renderli sempre più oggetto di conquista, depauperati delle loro ricchezze, messi sul lastrico per essere acquistati a buon mercato.
Perseverare in politiche imposte dall'esterno, che accentuano le diseguaglianze, sovvertendo i principi basilari delle nostre Costituzioni, a partire da quello di dignità della persona e di eguaglianza sostanziale, vuol dire negare le fondamenta stesse sulle quali si basa la convivenza civile nelle nostre Nazioni.
È inammissibile che ciò accada!
Ecco perché è necessario prendere coscienza di quanto sta succedendo in Europa. Non solo in Grecia, in Europa, cioè anche qui, da noi...
È ancora una volta lo straordinario Popolo Greco sta reagendo con dignità e fermezza, rivendicando il ruolo della democrazia, che è autodeterminazione e quindi anche diritto di scegliere tempi e modalità per la restituzione del debito.
Ma sta reagendo soprattutto con intelligenza, avendo compreso che proseguire sulla via tracciata dal Fondo Monetario Internazionale vuol dire, nel giro di pochi anni, rinunciare del tutto alla propria sovranità, precipitando in uno stato di sudditanza nei confronti dell'alta finanza.
Ecco perché, sono convinto, il Popolo Greco al referendum del prossimo 5 luglio voterà NO!
Nonostante i sondaggi, facilmente addomesticabili, diano per vincente il SÌ.
Nonostante tanti in Europa, complici di un'azione orchestrata di disinformazione e calunnia, bollino la classe dirigente ellenica come infantile e inadeguata.
Nonostante sia calata una congiura del silenzio intorno alla Grecia.
Il Popolo Greco dirà NO!
Come fece alle Termopoli, frenando l'avanzata di oltre cinquecentomila barbari.
Come ha fatto il 28 ottobre del 1940, dicendo di NO a Benito Mussolini che intimava la resa (ancor oggi il 28 ottobre di ogni anno si celebra in Grecia la "Iméra tou òxi": la giornata del NO).
Dirà di no! E lo farà, ancora una volta, a nome di tutti noi...
Prof. Marco Galdi
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