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articolo di Sebastiano Biancheri
ROMA - Venerdì 31 ottobre 2014 alle ore 18.00 presso l’Accademia dei Lincei di Roma si è svolta la cerimonia di presentazione della ‘Società Filellenica italiana’, organizzazione costituitasi il 23 marzo di quest’anno al fine di promuovere la cultura ellenica e di far comprendere soprattutto alle giovani generazioni il contributo decisivo che la Grecia classica ha dato alla fondazione e allo sviluppo della civiltà moderna. L’iniziativa è sorta in un periodo di particolare difficoltà in cui versa il popolo greco e si deve alla volontà e alla tenacia di alcuni cittadini italiani pervasi da un forte orientamento verso la storia e le tradizioni elleniche e di esponenti della Federazione delle comunità e confraternite di quel paese in Italia tra cui il presidente prof. Jannis Korinthios. L’associazione ha sede a Cava de’ Tirreni, cittadina che sessant’anni fa ospitò il governo ellenico in esilio prima del ritorno in patria.
Relatore del convegno il prof. Louis Godart, Consigliere del Presidente della Repubblica italiana per la conservazione del Patrimonio Artistico.
L’illustre filologo ha ricordato i rapporti millenari fra i due paesi e il significato che l’incontro si sia svolto proprio nell’ambito della più antica accademia d’Europa il cui legame profondo con il mondo classico è da sempre un connotato imprescindibile.
L’ambasciatore di Grecia in Italia, Themistoklis Demiris, ha quindi ricordato le gesta di Santorre di Santarosa, Ricciotti Garibaldi e dei garibaldini che parteciparono alle lotte per l’indipendenza della Grecia. Altresì il sacrificio di lord Byron. Ha espresso quindi il significato autenticamente spirituale e altamente nobile e pragmatico di filellenismo, al di là di una accezione meramente romantica, inteso nel senso di corrente di pensiero in grado di influenzare le volontà transnazionali. Il filellenismo non è immobile, è indivisibile e non si volge unicamente ad un passato glorioso ma è imperituro e costante perché il sentimento verso un popolo non si misura con il gradimento per i successi conseguiti nell’ultim’ora.
Il filellenismo è un patrimonio di valori perenni e ultranazionali: la democrazia, l’estetica classica, la filosofia , il senso della misura, la logica, di solito riconducibili alla Grecia come culla della civiltà ma largamente condivisi. Non è solo una corrente legata all’Ottocento. Filelleni erano anche Marco Aurelio e Adriano, per la loro condotta e per il pensiero filosofico. L’attualità del significato, che pure ha origini antichissime, è tale per i valori assoluti che esprime. Solidarietà, sviluppo, giustizia sociale sono gli altri aspetti che contribuiscono a caratterizzare, insieme ai valori classici, il filellenismo dell’era moderna. Proprio in una congiuntura come l’attuale la riappropriazione di quello spirito ecumenico può risultare decisiva per un nuovo rinascimento.
Non si deve agevolare un super ego nazionale, non può esistere un popolo favorito, non si può credere di avere più diritti di altri nel nome di un passato glorioso; sarebbe in contrasto con i presupposti dell’ellenismo. Sono i greci stessi, conclude l’oratore, a dover meritare con i propri comportamenti esemplari il rispetto dei filelleni.
Prende la parola il Presidente della Società filellenica, Marco Galdi, che illustra gli scopi della istituzione e testimonia la solidarietà dei tanti sindaci che hanno sostenuto un movimento spontaneo stimolato dalla drammatica opportunità, uomini di cultura e giovani spinti da una sensibilità comune. Il popolo greco che si definisce ‘anadelfos’, senza fratelli, è padre e madre della cultura occidentale; il riferimento a Nietzsche sulla smisuratezza che è alla base di quel popolo rende idea della forza dello spirito apollineo che gli appartiene di diritto.
E’ quindi il turno di Jannis Korinthios, presidente della Federazione delle Comunità e Confraternite elleniche in Italia, che parla delle diaspore, della cultura che viaggia perenne, della sintesi unitaria fra le culture greca e romana, dell’odierno filellenismo che scopre e onora la Grecia che resiste, crea e produce in virtù del sinergismo operoso tra cultura, economia e sociale, l’unica via praticabile per il superamento di una crisi che non è puramente finanziaria.
Louis Godart ricorda i valori dell’ellenismo quali la democrazia e la centralità dell’uomo nella storia, che sono semplicemente i valori universali che sostengono le nostre società occidentali. A proposito dei combattenti che all’inizio dell’800 solidarizzarono per la libertà della Grecia contro l’occupazione ottomana, cita il poema di Victor Hugo ‘L’enfant’ e l’isola di Chio che fa da sfondo alla barbarie dei turchi invasori. Non nasconde le preoccupazioni delle spinte reazionarie che aleggiano sui cieli d’Europa e cita il celebre discorso di Pericle sulla democrazia ripreso dallo storico Tucidide. La ‘Athena pensosa’ del museo dell’Acropoli è l’emblema di chi combatte per la difesa dei valori di ogni epoca, che sono i nostri valori.
E’ la volta del docente Filippo D’Oria, direttore scientifico della Società filellenica italiana, che esorta al cambiamento, al recupero della solidarietà in un tempo di crisi in cui l’economia si è trasformata in pura finanza, dove prevale il calcolo ragionieristico per il profitto di pochi. Ricorda il centro filellenico di Napoli e la tradizione filellenica di quella città che anticipa addirittura la lotta di liberazione e risale già al periodo della guerra russo-turca e all’affondamento della flotta turca nella baia di Cesme nel 1770 che provocò un’esplosione di gioia fra i giovani intellettuali napoletani aderenti al movimento ellenico. Ricorda l’amorevole attenzione del giurista napoletano Francesco Mario Pagano rivolta alla Grecia in un suo saggio profetico. E poi altri grandi intellettuali dell’800 come il socialista Arturo Labriola che partecipò alla liberazione di Creta. Fu allora che venne elaborata la teoria della guerra di popolo, proprio per definire l’insurrezione dei greci contro l’invasione turca; la lotta non era più un concetto di ispirazione della classe borghese. Cita quindi gli aderenti al ‘comitato pro Candia’ come Antonio Labriola, il giovane Benedetto Croce, Ettore De Ruggiero, Michele Kerbaker, Antonio Pessina. Il filellenismo non è certo un movimento conservatore bensì un’onda lunga che va oltre le contingenze, oltre i disvalori di Maastricht. Solidarietà agli insegnamenti universali sempre e comunque. Oggi in Grecia, domani in Italia.
Il prof. Godart esprime il proprio dolore come europeo all’ ambasciatore di Cipro Leonidas Markidis, pensando ad una terra greca divisa ancora da un muro inaccettabile.
Chiude i lavori Savvas Anastasiadis, Presidente della Commissione parlamentare per l’Ellenismo della diaspora. L’onorevole tratteggia i caratteri dell’ellenismo odierno, che deve essere un tributo alla creatività di un popolo che pulsa e si rinnova con i suoi illustri figli, a partire dal premio Nobel G.Seferis. La Grecia, con la drammatica prova cui è sottoposta, diviene il simbolo di un paese che resiste con dignità, guarda con ottimismo al futuro e indica così la via per la compiuta realizzazione dell’Europa di domani.
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