ΤΑ ΚΕΛΛΙΑ ΤΗΣ ΤΗΝΟΥ

ΤΑ ΚΕΛΛΙΑ ΤΗΣ ΤΗΝΟΥ
Και στα Κελλιά με χρώματα άσπρα και ήλιο μεθούν

sabato 4 gennaio 2014

Visita guidata all'altare gentilizio dei Paleologi a Napoli (Basilica San Giovanni Maggiore,14.12.2013)

Le foto sono di Dimitris Voulgaropoulos.

La visita guidata era stata promossa dalla Comunità Ellenica di Napoli e Campania di concerto con la Federazione delle Comunità e Confraternite Elleniche d'Italia.


L'erezione dell'altare gentilizio viene celebrata in questa epigrafe marmorea. 
Essa è in realtà una riproduzione in latino dell'epigrafe originaria in lingua greca che si trovava nella chiesa, presso la porta maggiore, 
almeno fino ai lavori di riattazione e di restauro 
della basilica effettuati negli anni 1872-1887.
Tommaso Asan Paleologo,
figlio di Demetrio Asan dei principi di Acaia e Corinto
e nipote di Demetrio Paleologo,
fu il fondatore dell'altare gentilizio dedicato alla Madonna Perivleptos.

L'evangelista Luca è considerato dalla tradizione cristiana
come il primo agiografo della Madonna.

Visita guidata all'altare gentilizio di Tommaso Asan Paleologo.

La Madonna Perivleptos  era particolarmente venerata a Costantinopoli
in un grande complesso monastico, 
dove attualmente sorge la chiesa di San Giorgio degli Armeni.
In questo complesso monastico,
distrutto parzialmente durante le crociate, 
si trovava una chiesa
costruita dall'imperatore Romano III Argyros (1028-1034).
Successivamente il complesso venne restaurato dall'imperatore Michele VIII.
Nel 1453 il complesso venne distrutto del tutto.
Una chiesa dedicata alla Madonna Perivleptos
venne costruita anche a Mistra nel XIV sec.
dal primo despota di Mistra Manuele Cantacuzeno.





Affresco della Madonna Perivleptos,
copia di una icona dell'evangelista Luca.


L'altare gentilizio di Tommaso Asan Paleologo
 si trova nella seconda cappella della navata sinistra,
detta comunemente cappella dei Paleologi o cappella dei Greci.




Lo stemma del Paleologo consisteva in due leoni di marmo dorati 
che sostenevano una spada d'argento in campo rosso.

Sotto le sembianze del vecchio effigiato nella pala dell'altare
forse si celava lo stesso Tommaso Asan Paleologo.












Altare maggiore della Basilica.

Si veda anche:
Jannis Korinthios, I greci di Napoli e del Meridione d'Italia dal XV al XX secolo, AM&D Edizioni, Cagliari 2012, 27-35.

http://kellianos.blogspot.it/2013/12/blog-post_html

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