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Si è conclusa a Napoli la celebrazione della III edizione della “Giornata mondiale della lingua e della cultura greca“, istituita dal Governo greco ed ideata dal prof. Jannis Korinthios – curatore e coordinatore della manifestazione – e organizzata dalla Comunità Ellenica di Napoli e Campania e dal Comune di Napoli in collaborazione con il Coordinamento Docenti Licei Classici per la Giornata Mondiale della Lingua Greca, dal Dipartimento della Lingua Greca di Napoli e Campania e con il patrocinio morale del Ministero Ellenico della Pubblica Istruzione, dell’Ambasciata di Grecia a Roma, dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Campania e dell’Unione Centrale dei Comuni della Grecia. Il 9 febbraio è stata anche la ricorrenza dell’anniversario della morte del poeta Dionysios Solomos, autore del testo dell’inno Nazionale greco.
Ideato e promosso per la prima volta nel 2014, dal prof. Ioannis Korinthios, tra i più prestigiosi intellettuali greci del momento, allora Presidente della Federazione delle Comunità e Confraternite Elleniche d’Italia, sotto il cui mandato e per il cui impulso è stata fondata la Società Filellenica Italiana, autore del “Grande Dizionario di greco antico”( Hoepli), il progetto delle due Giornate celebrative fu sviluppato e realizzato a Napoli nel 2016 e 2017, registrando, con somma soddisfazione, una massiccia partecipazione ed interesse in tutto il mondo, tanto da indurre, l’11 aprile 2017, con un decreto firmato dai ministri degli Interni, Esteri e Pubblica Istruzione, il Parlamento Ellenico a promulgare, all’unanimità, l’istituzione della Giornata Mondiale della Lingua Greca.
Ioannis Korinthios, Salvatore Pace, Nino Daniele e il prof. Paul Kyprianou
Quest’anno, la Giornata della Lingua e della Cultura Greca 2018, intitolata a “Le parole dei Greci”, è stata celebrata il 9 e 10 febbraio con l’adesione di 65 licei classici d’Italia, di Grecia, di Francia e di molti paesi in tutto il mondo, al fine di valorizzare gli strettissimi legami alla cultura greca antica ed ad un patrimonio inestimabile valore culturale che costituisce la nostra straordinaria eredità. Ieri ed oggi, la Sala dei Baroni del Maschio Angioino è diventata il teatro naturale per centinaia di giovani studenti provenienti dai licei classici napoletani, campani e della regione greca dell’Attica che si sono alternati nella splendida maratona celebrativa dando voce alla propria creatività, partendo da singole parole chiave per realizzare rappresentazioni di scene a carattere civile, morale o politico, letture di brani d’autore o rielaborati dagli studenti, performance teatrali o musicali.
L’entusiasmo è stato contagioso e le due Giornate dedicate hanno messo in luce una vividezza straordinaria e, quanto mai attuale, della lingua greca ed il suo utilizzo costante in ogni settore e materia moderna.
Eccezionale la preparazione e la bravura degli studenti dei licei classici partecipanti, che hanno aderito con entusiasmo e si sono esibiti in esercizi lessicali con particolare perizia e padronanza della lingua greca.
Una delle parole scelte è stata “ελευθερία” che ha una etimologia suggestiva: “andare dove si preferisce”, ha precisato il prof. Korinthios. Vale a dire che l’uomo è “libero” se ha la possibilità di un movimento senza vincoli.
Eppure, qualcuno parla ancora di abolizione del greco per i licei classici, recitando, quasi a mo’ di mantra, la sterile frase “A che serve studiare il greco, è una lingua morta”. Ebbene, il greco oggi è vivo e vegeto, non solo per i quasi venti milioni di ellenofoni nativi e per i dotti studenti del liceo classico che hanno posto alla base della loro scelta scolastica l’apprendimento della preziosa eredità culturale del greco, ma per tutti coloro che, ogni giorno, si esprimono – forse senza nemmeno rendersene conto – utilizzando vocaboli di derivazione greca.
Si pensi al campo medico, dove tutti i termini sono inequivocabilmente di derivazione greca e, per restare in tema a noi caro, al settore vitivinicolo, dove il termine ampelografia (dal greco ἂμπελος (ampelos)= vite + γραφὶα (grafia)= descrizione), indica la disciplina che studia, identifica e classifica le varietà dei vitigni attraverso schede che descrivono le caratteristiche dei vari organi della pianta nel corso delle diverse fasi di crescita. Il termine deriva dal greco Αμπελιος (Ampelios), basato su αμπελος (ampelos), “vite” ed è costantemente usato nel linguaggio moderno!
Il liceo classico è, senza dubbio, tra le scelte di istruzione superiore, l’unico testimone di una coscienza del valore civile e fondamentale dello studio del greco per la cultura moderna!
Paul Kyprianou, Carmen Guerriero e Jannis Korinthios
La scelta di celebrazioni a Napoli è legata allo strettissimo legame che lega la fondazione della nostra città alla cultura classica ed alla Grecia – ha evidenziato il dott. Gaetano Daniele – Assessore alla Cultura del Comune di Napoli alla cerimonia di chiusura delle due Giornate. Presenti, tra gli altri, anche Luisa Franzese – Direttore Generale Ufficio Scolastico Regionale per la Campania; Annamaria Palmieri – Assessore all’istruzione e alla scuola di Napoli; Salvatore Pace – Vice Sindaco Città Metropolitana.
“Napoli e la Grecia hanno rapporti millenari“, ha spiegato Paul Kyprianou, presidente della Comunità Ellenica di Napoli e Campania. “Le radici della città sono greche e la dominazione bizantina”. Si pensi anche alla “via dei Greci”, parte di via San Tommaso d’Aquino, dedicata dal 1531 a quei greci arrivati a Napoli in fuga dall’oppressione ottomana e che, nel 1923 fu riconvertita a causa del grave episodio dell’uccisione di alcuni ufficiali italiani in missione in Grecia per definire i confini con l’Albania. Dopo venti anni di rivendicazioni della Comunità ellenica di Napoli e della Campania la “Via dei Greci” è stata lo scorso mese di novembre recuperata alla toponomastica urbana, nel segno di una ritrovata Pace con la Storia.
La Giornata Mondiale appena conclusa è stata un’occasione per ricordare come la civiltà greca, attraverso il suo formidabile patrimonio linguistico e culturale, abbia permesso ad altre civiltà di svilupparsi nel mondo. È stata, inoltre, anche la preziosa occasione per celebrare le nostre comuni radici, per puntare alla costruzione di un futuro consapevole e positivo, nell’attesa che questa lingua, quanto mai viva e attiva, possa ottenere il legittimo riconoscimento Unesco di Patrimonio immateriale dell’Umanità.