La Grecia non è lontana. E’ vicinissima. Nel cuore dell’Europa c’è un
paese dove la denutrizione infantile è diventata la norma e dove
nessuno si stupisce più quando gli adolescenti svengono in classe perché
non mangiano abbastanza. Un’ Unione europea che a questa tragedia sa
rispondere solo sventolando i bilanci, che intima il rispetto delle
regole e non guarda alla vita delle persone è disumana, e noi non
possiamo accettarla e riconoscerla come nostra.
La Grecia è vicina perché la stessa disperazione inizia a dilagare
anche qui. Ogni giorno qualcuno si suicida perché non ce la fa a pagare
le tasse, o perché è disoccupato da troppo tempo e non si può fare finta
di niente. Anche oggi, i dati dell’Ocse sono l’ennesimo bollettino di
guerra, in Italia lavora solo il 56,8% delle persone tra i 15 e i 64
anni. Insomma una situazione di allarme che fa comprendere come il
nostro Paese sia sull’orlo del precipizio. Nonostante questo, la riforma
del lavoro proposta dai tecnici e dalla loro pseudo maggioranza non
crea nuovi posti, ma smantella i diritti e aumenta l’incertezza e la
precarietà.
Le colpe del governo precedente sono evidenti e noi dell’Italia dei
Valori le abbiamo denunciate sin dal primo momento, senza che nessuno di
quelli che oggi sono diventati supercritici ci desse retta. Quelle
dell’esecutivo attuale sono altrettanto enormi, e ancora una volta siamo
solo noi a indicarle.
Bisogna anche dire che se non si modificano drasticamente le regole
dell’Europa, se i popoli e i cittadini non diventano la bussola della Ue
al posto delle banche e dei finanzieri, insomma se questa Europa non
torna a essere umana, la crisi potrà solo peggiorare.
Per obbedire al diktat che impone il pareggio di bilancio nel 2013
potrebbe servire una nuova manovra. Vuol dire nuove tasse, nuova
miseria, nuovi poveri, altri drammi sociali. Vuol dire avvicinarsi
ancora di più alla Grecia.
Un governo che si rispetti direbbe subito che questo prezzo le fasce
deboli e già stremate della popolazione italiana non sono in grado di
pagarlo. Un governo degno di questo nome chiederebbe subito la modifica
delle regole folli che hanno portato l’Europa sull’orlo della rovina, e
lo farebbe con forza , orgoglio e determinazione, non pigolando come il
professorino Monti.
http://www.antoniodipietro.it/2012/05/la-grecia-e-vicina
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