ΤΑ ΚΕΛΛΙΑ ΤΗΣ ΤΗΝΟΥ

ΤΑ ΚΕΛΛΙΑ ΤΗΣ ΤΗΝΟΥ
Και στα Κελλιά με χρώματα άσπρα και ήλιο μεθούν

sabato 13 gennaio 2018

NOTTE DEI LICEI CLASSICI (12 gennaio 2018): alcune riflessioni di Nuccio Ordine sull'utilità dei saperi 'inutili'.




In una società in cui l’utile (ciò che produce profitto) sembra dettare legge in ogni ambito della nostra vita mi è sembrato opportuno ricordare che l’inutile (quei saperi che non producono guadagno) è molto più utile dei soldi. L’unica occasione che abbiamo, come esseri umani, di diventare migliori ce la forniscono l’istruzione, la ricerca scientifica, i classici, i musei, le biblioteche, gli archivi, gli scavi archeologici: e non è un caso che la scure dei governi e della crisi si abbatta purtroppo proprio su quelle cose ritenute inutili.
Attraverso la parola dei classici, dall’antichità ai nostri giorni ho voluto mostrare l’utilità dell’inutile e l’inutilità dell’utile (quante cose “inutili” ci vengono imposte come ‘utili’?). 
La logica commerciale del profitto non solo sta progressivamente distruggendo l’istruzione (trasformando le scuole e le università in aziende e gli studenti in clienti), ma ha talmente inaridito lo spirito a tal punto da rendere disumana l’umanità. 
La letteratura, l’arte, la musica, la ricerca scientifica di base ci insegnano che l’umanità per diventare più umana ha bisogno di esaltare la gratuità e il disinteresse. Educare i giovani ai saperi inutili significa offrire loro una possibilità per diventare cittadini consapevoli, in grado di amare il bene comune, rinunciando agli egoismi e all’avidità che ormai dettano legge grazie al culto del profitto.
Gli ipocriti sforzi per scongiurare la fuoriuscita della Grecia dall'Europa sono frutto di un cinico calcolo e non di un'autentica cultura politica fondata sull'idea che un'Europa senza la Grecia sarebbe inconcepibile, perché i saperi occidentali affondano le loro remote radici nella lingua e nella civiltà greca.
I debiti contratti con le banche e con la finanza possono avere la forza di cancellare con un solo colpo di spugna i più importanti 'debiti' che, nel corso dei secoli, abbiamo contratto con chi ci ha offerto in dono uno straordinario patrimonio artistico e letterario, musicale e filosofico, scientifico e architettonico?
In questo brutale contesto, l'utilità dei saperi inutili si contrappone radicalmente all'utilità dominante che, in nome di uno esclusivo interesse economico, sta progressivamente uccidendo la memoria del passato, le discipline umanistiche, le lingue classiche, l'istruzione, la libera ricerca, la fantasia, l'arte, il pensiero critico e l'orizzonte civile che dovrebbe ispirare ogni attività umana”.

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